La storia di Silvia

Mi chiamo Silvia, mi sono laureata nel 2018 e abilitata a febbraio 2019.
Io non ho mai provato il concorso di specialità, perché non appena abilitata volevo mettere le mani in pasta, subito, motivo per cui ho iniziato un incarico in Pronto Soccorso. Mi sono appassionata al mondo dell’emergenza e ho partecipato al corso MET, diventando medico di emergenza territoriale.Più mi avvicinavo al conseguimento del diploma, più dentro di me scalpitava questa domanda: “come posso io (continuare a) lavorare in un Pronto Soccorso, con tutte le criticità che questo tipo di lavoro comporta, quando negli altri Paesi ci sono degli specialisti al mio posto? Perché la regione e lo Stato non investono su di noi e su una formazione completa?”

A dicembre 2019 ho lasciato tutto e ho ricominciato a studiare per poter preparare il prossimo concorso e diventare specialista, con grande sacrificio sia intellettuale che economico. A volte mi chiedo: e se poi non andrà bene?

EMERGENZA CORONAVIRUS

Avrei voluto fin da subito mettermi a disposizione totale in termini di energia, tempo ed esperienza, che non è molta, ma è meglio di niente.
D’altra parte non posso permettermi di lasciare lo studio, perché le borse sono poche e i concorrenti tanti.
Parallelamente porterò avanti insieme ai colleghi la lotta per cui ci stiamo battendo, perché quello che sta succedendo, così come le scelte che ci troviamo a malincuore a compiere, è nient’altro che il risultato di anni di politiche che sottraevano fondi al nostro prezioso sistema sanitario.
E io sono INDIAVOLATA.

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