La storia di Manuel

Sono Manuel, un medico abilitato a Luglio del 2019, traguardo che ho raggiunto dopo non poche vicissitudini, come a molti altri penso sia accaduto. Ho svolto il tirocinio abilitante in pronto soccorso, chirurgia d’urgenza e da un medico di medicina generale. Adesso è ormai passato qualche mese da quando mi sono abilitato e posso dire che le vere esperienze formative sono state quelle dei miei primi lavori. Lavorando sul territorio sei sempre solo e per un giovane medico è un vero banco di prova. I servizi territoriali che non siano quelli offerti dai medici di medicina generale, sono gestiti in grande parte da noi “camici grigi”, gli abilitati che vorrebbero entrare in scuola di specializzazione ma che ancora non ci riescono. Il territorio avrebbe bisogno di ben altre professionalità. Nella mia idea la continuità assistenziale deve essere considerata una disciplina con dignità di esistenza e di specializzazione. Spesso e volentieri i neo-abilitati non sono in grado di rispondere al meglio alle richieste dei pazienti, certo, piano piano, ci si fanno le ossa ma sempre a proprie spese ed a spese dei pazienti.

EMERGENZA COVID

Durante l’emergenza Covid avevo l’incarico del servizio medico per turisti in Trentino. Purtroppo ho toccato con mano le carenze strutturali del territorio, la disorganizzazione, l’incapacità di fare team. Lavorare senza i dovuti DPI era, ed è, purtroppo la prassi. Adesso sono combattuto se mettermi a disposizione nell’emergenza COVID prendendomi altri incarichi o iniziare a studiare seriamente per il test d’ingresso alle scuole di specializzazione, devo mettere davanti me  stesso o l’emergenza?

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