Manuel

Sono Manuel, un medico abilitato a Luglio del 2019.

Finito il liceo ho provato il test per entrare al corso di laurea di Medicina ad Ancona. Non essendo entrato mi sono iscritto alla Facoltà di Biologia sempre di Ancona, lì ho sostenuto i primi esami fino a quando, a Febbraio, ho saputo di essere stato “ripescato” al corso di Odontoiatria che al primo anno aveva praticamente gli stessi esami di Medicina. Da Marzo a Giugno finisco gli esami del primo anno e, a Settembre riprovo il test per Medicina. Entro a Medicina ad Ancona, mi convalidano tutti gli esami ma per legge non posso immatricolarmi al secondo anno. Quindi rimando immatricolato al primo anno senza esami da poter effettuare se non qualche parzae di straforo grazie alla comprensione dei professori. Così decido di dedicare un anno al servizio civile, che effettuo in una casa alloggio per sieropositivi HIV non autosufficienti, volendo fortemente di avvicinarmi quanto prima alle problematiche cliniche dal punto di vista “pratico”. Allo scadere del mio quarto anno di Medicina decido di trasferirmi a Bologna sia per motivi personali ma anche perché da piano formativo i tirocini e le attività pratiche erano molto più valorizzate rispetto ad Ancona ed anche molti miei colleghi mi parlavano bene dell’organizzazione dei tirocini nell’Ateneo bolognese. Partecipo alla selezione per entrare al V anno a Bologna e la passo nonostante fossero disponibili sono 3 posti. La convalida dei crediti è stata un’altra avvilente esperienza che ho vissuto sulla mia pelle, dovendo fare integrazioni di Biochimica, Fisiologia, Anatomia, Biologia, Istologia, Patologia Generale eccetera, inoltre ho dovuto recuperare anche i tirocini del terzo e del quarto anno dato che per legge non potevano essere convalidati: “volevi più tirocini? Eccoti accontentato!”. Ero consapevole di dover affrontare la trafila delle convalide e delle integrazioni però sia le vicende personali sia la spinta a stare in un corso di laurea che mi piaceva per come era strutturato mi hanno dato la spinta per tenere duro. Inoltre i tirocini che ho fatto sono stati estremamente formativi per me, certo ben lontani dai livelli che avrei desiderato, ma comunque molto più utili di quelli svolti ad Ancona.


“Ho svolto il tirocinio abilitante in pronto soccorso, chirurgia d’urgenza e da un medico di medicina generale.”


Ho svolto una tesi sperimentale in Neurochirurgia e sono riuscito a laurearmi in corso.

Mi sono abilitato a Luglio scorso dopo aver svolto i tirocinio abilitante in pronto soccorso, chirurgia d’urgenza e da un medico di medicina generale. Questi sono stati i tirocini più formativi che ho seguito, poiché avevo il tempo di approfondire le patologie viste durante la pratica.

Adesso è ormai passato qualche mese da quando mi sono abilitato e posso dire che le vere esperienze formative sono state quelle dei miei primi lavori, le sostituzioni di un collega mmg, la continuità assistenziale e il servizio medico per turisti svolto in Trentino durante la stagione invernale.


“Adesso è ormai passato qualche mese da quando mi sono abilitato e posso dire che le vere esperienze formative sono state quelle dei miei primi lavori.”


Lavorando sul territorio sei sempre solo e per un giovane medico è un vero banco di prova, penso di averlo superato ma penso anche che non sia giusto iniziare a praticare la professione senza la dovuta formazione pratica, che io ho dovuto costruirmi, spesso e volentieri, solo autonomamente.

Nel 2019 ho provato ad entrare in specializzazione ma sapevo, in realtà, che un anno fuori dall’ospedale mi sarebbe servito per rendermi autonomo nella professione e per colmare il gap che c’è tra la formazione universitaria e quello che ti si richiede durante lo svolgimento dell’attività da medico. Ci riproverò, impegnandomi di più, perché in quest’anno da lavoratore autonomo mi sono reso conto di quanto sia fondamentale, soprattutto all’inizio, avere dei punti di riferimento professionali fatti di colleghi più grandi ed esperti che possano guidarti. La preparazione da autodidatta non mi soddisfa e vorrei completare il mio iter formativo specializzandomi.

I servizi territoriali che non siano quelli offerti dai medici di medicina generale, sono gestiti in grande parte da noi “camici grigi”, gli abilitati che vorrebbero entrare in scuola di specializzazione ma che ancora non ci riescono. Il territorio avrebbe bisogno di ben altre professionalità. Nella mia idea la continuità assistenziale deve essere considerata una disciplina con dignità di esistenza e di specializzazione. Spesso e volentieri i neo-abilitati non sono in grado di rispondere al meglio alle richieste dei pazienti, certo, piano piano, ci si fanno le ossa ma sempre a proprie spese ed a spese dei pazienti.


“Il territorio avrebbe bisogno di ben altre professionalità. Nella mia idea la continuità assistenziale deve essere considerata una disciplina con dignità di esistenza e di specializzazione. Spesso e volentieri i neo-abilitati non sono in grado di rispondere al meglio alle richieste dei pazienti, certo, piano piano, ci si fanno le ossa ma sempre a proprie spese ed a spese dei pazienti.”


EMERGENZA COVID

Durante l’emergenza Covid avevo l’incarico del servizio medico per turisti in Trentino. Purtroppo ho toccato con mano le carenze strutturali del territorio, la disorganizzazione, l’incapacità di fare team. Lavorare senza i dovuti DPI era, ed è, purtroppo la prassi.


“Adesso sono combattuto se mettermi a disposizione nell’emergenza COVID prendendomi altri incarichi o iniziare a studiare seriamente per il test d’ingresso alle scuole di specializzazione.”


Adesso sono combattuto se mettermi a disposizione nell’emergenza COVID prendendomi altri incarichi o iniziare a studiare seriamente per il test d’ingresso alle scuole di specializzazione. Naturalmente nessuno ci dice quanti posti verranno aggiunti, se c’è l’ipotesi che il test sia rimandato. Così chi vuole mettersi a disposizione per l’emergenza lo fa a suo rischio e pericolo, nessuno ti tutela. Hai dato una mano nell’emergenza invece di studiare? Affari tuoi.